Prima dell’estate siamo stati contattati dalla musicoterapista dell’ospedale di Cremona, Laura Gamba, la quale con una email ci invitava presso il teatro Monteverdi per la prima giornata di musicoterapia attiva “facciamoci sentire” insieme ad altri gruppi della zona con utenza psichiatrica.

Subito risposi alla sua email in modo positivo, ripensando al saggio 2014 e al nostro “topolino Topolino”.

All’epoca avevamo due carrozzelle su cinque partecipanti, e per muoverci alla volta di Cremona erano troppe…. Allora in questi quattro mesi abbiamo provveduto ad alcune sostituzioni, per poter mettere di nuovo in scena il nostro amico Topolino.

Maria Grazia: voce narrante e tamburello,

Silvana: voce narrante e sonaglio.

Anna: metallofono.

Giulietta: piatti.

Giusy: aiuto psicologico e tamburello.

Renza: cantastorie (sostegno cartelloni).

Per l’occasione abbiamo fatto sapere a tutti tramite l’affissione di manifesti la nostra partecipazione a questo straordinario evento; inoltre fin da subito la superiora e tutte le suore ci hanno sostenuto sotto ogni punto di vista, e ci hanno dato la possibilità di far vivere questa magnifica esperienza alle nostre care “ragazze”.

Nella mattinata abbiamo potuto ascoltare le performance di altri tre gruppi, davvero una bellissima esperienza per tutti, una mattinata di condivisione e intrattenimento musicale davanti a una ghermita platea, culminata con uno squisito buffet presso il polo ospedaliero della città.

Questa esperienza, oltre ad essere stata molto gratificante è da prendersi da esempio per far capire a tutti che, anche queste persone che hanno difficoltà legate alle loro molte patologie, possono fare davvero qualcosa di esteticamente bello da ascoltare, da vedere e da ricordare.

Un ringraziamento particolare va alla Divina Provvidenza, senza la quale non saremmo nemmeno riusciti a “partire”….

 

…..e ci siamo fatti sentire!!!

 

 

L’emozione provata non è stata solo in questo magnifico giorno, ma già nei giorni precedenti l’intero gruppo partecipante a tale manifestazione si sentiva euforico, entusiasta ad affrontare un evento del tutto nuovo al di fuori della Casa, quindi mentre trascorrevano i giorni, tutte loro lo annunciavano a chi incontravano, l’emozione cresceva fino a pochi minuti prima della performance.

A tale emozione si aggiungevano la paura, il timore e la preoccupazione di non potercela fare, ma alla fine l’essere tutti insieme ha fatto sì che la storiella inventata nel progetto fosse recitata, mimata e suonata alla perfezione, quasi dimenticando tutta l’agitazione che ha accompagnato il gruppo.

La loro voglia di esserci si è dimostrata in quella breve ma molto significativa performance nella quale tutte hanno potuto educere, cioè tirare fuori, tutto ciò che hanno acquisito; gli applausi interminabili sono stati il coronamento di tutto il lungo percorso effettuato durante le nostre sedute e sarebbe auspicabile riprovare una così grande emozione con un’altra manifestazione o storiella, laddove tutte le singole attitudini possano essere valorizzate al meglio.

 

 

 

 

Maria Grazia: “E’ stata bella! Perché siamo andate tutte fuori per recitare il progetto che ci avete insegnato te e Marco.

In quel momento quando ero sul palcoscenico mi stava per venire da piangere perché mi sono commossa.

E’ stato bello. Perché i ragazzi del posto di Cremona hanno recitato, cantato e suonato e noi eravamo lì con loro.

Poi, dopo, tutto il pubblico ci ha applauditi e non finiva più di battere le mani e dicevano tutti che noi siamo state brave!

Sono stata emozionata ma felice!”